sabato 9 febbraio 2019

Non per la lana esiste il gregge, nè per la legge

Ieri la serata dei duetti ha di nuovo SPARAGLIATO le carte.
Canzoni sinora totalmente passate inosservate hanno acquistato una seconda vita. Talvolta meritata.
Ma nessuno può togliere la vittoria ad Ultimo. 
Quilodico.

Out
Dopotutto ho sempre considerato che 24 canzoni erano tante, troppe.
Sicuramente in mezzo c'era qualcosa di evitabile, di sacrificabile.
Alcune di quelle che seguono anno certo parte di questa categoria

8) Livio Cori t. Nino D'Angelo - Un'altra luce Voto: 4,5. (Una canzone che proprio non riesco a concepire. Due generazioni che tentano di incontrarsi riuscendoci solo a metà. Il napoletano, forse troppo stretto, che rende il pezzo una canzone di nicchia. Forse, anche una brutta canzone di nicchia. P.s. Ode ai Sottotono!) 


7) Ghemon - Rose viola Voto: 5+. (Si contende con Mahmood il premio per il peggio vestito dell'anno. Ma dalla sua ha anche un brano che non è in alcun modo riuscito a convincermi, nonostante di base non sia mai stato troppo scettico verso di lui. E anche il brano rischia di essere penalizzato, e parecchio, dalla sua dubbia interpretazione. Giusto che risentito ieri, con la voce di Diodato, quasi pareva un'altra canzone. Peccato. Ma bello il video. -Lo sguardo segue fiero nello specchio questa linea curva lungo i fianchi.. mi fai sentire nudo ancora prima di spogliarmi.-)



6) Patty Pravo ft. Briga - Un pò come la vita Voto: 5+. (Uno di quei duetti che, indubbiamente, non hanno un cazzo di senso. Intramontabile Patty, che ha osato anche outfit che poche alla sua età si sarebbero permesse. Per il bene nostro. Per il resto una canzone assolutamente inutile, anche se la versione registrata del video quantomeno assume una parvenza di canzone. Incantevole lei anche in versione mummia rossa. Lui? Non pervenuta. -Ridammi una notte che brilla invece di un cielo di corvi, non ti ricordi quando eravamo due corpi, uniti nel prendere i corpi, noi sapevamo come illumminarci, prima di prenderci a calci, prima di metterci al collo pure le croci degli altri.. e al fine è l'unica cosa che non vedo.-)


5) Anna Tatangelo - Le nostre anime di notte Voto: 5,5. (Bella, estremamente bella lei. Assolutamente intonata in ogni prestazione. Forse solo non ha osato abbastanza con la scelta del pezzo, molto nelle sue corde, molto Sanremese, ma molto poco adatta a durare oltre le serate dell'Artiston. Peccato. Avrei sperato osasse di più. Ma lei impeccabile, indubbiamente.)


4) Boomdabash - Per un milione Voto: 6-. (Il tocco d'estate del festival. Non che si siano impegnati troppo nella scrittura del testo, ma quantomeno hanno cercato di lanciare un tocco di sprint in mezzo ad un'onda di canzoni romantiche. Però resta comunque solo una canzonetta. Allegra, ma una canzonetta.)


3) Einar - Parole nuove Voto: 6-. (Un pò ho rabbrividito quando, fra tante promesse e voci nuove, il televoto da casa aveva scelto lui. Eppure devo dire che sul palco di Sanremo ha fatto la sua porca figura. Intonato più del solito. Più sicuro delle aspettative. E il brano è molto, tanto, troppo sanremese. Ma potrebbe avere buone probabilità di passare comunque in radio. Radio Italia sicuro. Certo, non regge il confronto con Irama o Ultimo, ma a perfezione non è per tutti. -C'è chi dice che il tempo anestetizzi un ricordo, ma qui c'è ancora il tuo odore che ricorda ogni notte il tuo corpo. E cerco ancora una risposta anche quando non c'è... Ma tu non lo sai, ma tu non lo vedi, quanto amore lasci mentre te ne vai..-)


2) The Zen Circus - L'amore è una dittatura Voto: 6-. (Dopo anni di gavetta, finalmente anche per loro è arrivato il tempo della consacrazione e della grande distribuzione. Ecco, poteva allora essere l'occasione per dare una spinta di più. Fedeli al loro genere, fedeli al loro stile. Molto personali nell'interpretazione per un brano tutt'altro che scontato. Ma qualcosa non funziona come dovrebbe. Ma ben scritto. -E si, ci hanno visto contare le pietre di questo deserto. Pagati per immaginare qualcosa che non puoi fotografare. In questa palestra dell'orrore, ecco la pietra, ecco il peccato. Non per la lana esiste il gregge, nè per la legge.-)




1) Motta - Dov'è l'Italia Voto: 6. (A me non è mai piaciuto. Qui lo dico. Eppure ieri è uscito vincitore, seppure fra i fischi, della serata duetti, grazie al contributo non indifferente di Nada. Un pezzo sicuramente molto poco convenzionale, molto poco sanremese, eppure riuscito specchio del gusto musicale degli ultimi anni. Moderno e indubbiamente ben scritto. Secondo me vale più di quel che sembra. Ma io sono nato per essere -e ascoltare- il pop. -E in un momento penso a te che mi stai accanto, in quella notte d'estate, e mi hai insegnato a ballare... fra chi vince e chi perde, e chi non se la sente. Dov'è l'Italia amore mio? Mi sono perso..-)

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