domenica 1 novembre 2020

Non tutti i mali vengono per nuocere. Nemmeno la trap.

 Non ci si sta dietro. 
Italiani popolo di poeti e cantautori.
Probabilmente i primi sono diventati i secondi.
E non ci si sta dietro.

Le novità del momento
Aspiranti rivelazioni italiane

13) Marco Calabrese - Vorrei scrivere di te Voto: 3. (Un inizio che decisamente non funziona, con un tono vocale che per nulla si abbina al ritmo sottostante. E il resto.. che non funziona uguale. Nemmeno nell'intonazione.

12) Ray Campa - Spaghetti 69 Voto: 3. (Ma perchè???.

11) Cigno - Udine Voto: 3. (Un'originalissima rima Udine-Solitudine. Susseguita dalla doppietta marea-trincea. Qualcosa di meglio ne abbiamo? Pare di no.... 

10) Vea - Le quattro mura di turno Voto: 5-. (Evidente la condizione di avere una personalità in grado di sopperire l'assenza di una voce indimenticabile. Con un vago tentativo di suonare elettronica. Praticamente una Simona Bencini non convinta.)

9) Marcello Pieri - In punta di piedi Voto: 5-. (Un brano, non il solo, scritto per Marco Pantani. Una voce che suona vecchia prima del tempo, quasi un Baccini. Un pezzo che vuole essere un omaggio, e ci riesce. Ma di certo una canzone che non ti viene voglia di riascoltare, nonostante tutto.

8) Delmoro - Allodole Voto: 5+. (Dopo anni di interpreti è evidente che la trap, la indie e i loro derivati abbiano rilanciato i cantautori. Giusto che non tutti i mali vengono per nuocere. Brano che suona credibile ma sembra di mancare di qualcosa. Dall'inizio sino alla fine. Un "vorrei ma non posso". E non può...

7) Salvatore Maria Ruisi - Gocce Voto: 5,5. (E questo sarebbe? Il nuovo Guccini? Buono e credibile il tentativo di essere un cantautore, ma il tutto funziona meno di quanto potrebbe.

6) Mostro - La belva Voto: 5,5. (Persa a punta di diamante, Ultimo, l'etichetta discografica vaga in cerca del nuovo pezzo da novanta. Puntando spasmodicamente alla ricerca di giovani. Qui ci prova con un rapper che sembra ripercorrere lo stile molto parlato e raccontato già tipo di Mecna, Anastasio o altri come loro. Ma resto tremendamente orfano di una melodia, di qualsiasi tipo, ma una melodia cazzo. -A mani nudi scavo nella brace, ho una voliera dentro al torace. Vedo una bara se mi dice pace. I miei pensieri che creano l'inferno, mentre osservo l'oceano d'inverno.. sono una barca che brucia in eterno. Ma se ti guardo negli occhi mi perdo.-

5) Dodicianni - Discoteche Voto: 6-. (Mi ricorda tremendamente qualcuno. Uno stile che ricorda un pò Bersani, un pò Silvestri. Un brano che avvolge nella sua dolcezza e nel caldo rassicurante della voce dell'interprete. E a tratti suona anche jazz.. Indubbiamente elegante anche se, forse, fuori tempo...

4) Godot  La giostra Voto: 6-. (Un pezzo che sembra essere una lucida riflessione. Un brano tutto da ascoltare che avrei visto molto bene in voci più intense, tipo alla Vanoni. Un buon pezzo d'autore in cerca di una voce che lui non ha... -E chi sarà noi la bestia, il mostro senza cuore né pietà? Uno scudo copre tutta la mia faccia. E sotto non c'è più una dignità..-

3) Leo Meconi - Angels & Outlaws Voto: 6. (Fuori da X Factor per un soffio, eccolo tentare di battere il chiodo finché è caldo, dimostrando che nel registrato ha indubbiamente più credibilità che nei live. E non tanto per la vocalità, perfetta anche allora. Ma proprio per il visino così lontano dalla voce. Mi sento un pò la Maionchi ma vorrei sentirlo nell'italiano. Promosso con riserva, ma certamente promosso.


2) Omar - Ci risiamo Voto: 6+. (Finalmente una voce femminile in mezzo ad un branco di aspiranti rivali uomini. Molto sottile la voce, che in molti punti sembra sussurrare invece che cantare.  Un ritornello che potrebbe anche funzionare. Un'artista dalle buone potenzialità, quasi una Leda Battisti 2.0. -E poi ci risiamo, sembra chiaro, che non ti richiamo, se no ci risiamo. E poi ti riamo. E poi ci risiamo.-

1) Amo' - Bermuda Voto: 7. (Che dire? Ennesima canzone sul lockdown, che però suona indubbiamente riuscita. Fluente il testo e molto dolce il cantato. Niente di estremamente originale, forse. Ma funziona. -E' il 15 marzo e ci sto pensando ancora da un pò. Forse mi sveglio e conto le inferriate col profumo del vento. E non desidero altro che stare chiuso in una stanza, voglio solo naufragare alle bermuda. Mischio il pirlo alle battute e poi rimango in tuta. E non ci penso più. Sarò sempre più al sicuro in mezzo alle tue dita....-

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